- 2929/04/2022
Ritorneranno
Via Leonardo Da Vinci, 23826 Mandello del Lario LCNel 1942 il tenente Carlo Gnocchi chiede ed ottiene di partire per la Campagna di Russia come cappellano militare della Divisione Alpina Tridentina. Dopo che l’anno precedente avevo seguito i ragazzi della Julia sui monti dell’Albania. La tragicità della guerra ed in particolare di quella guerra così evidentemente assurda e immotivata è raccontata nel mirabile scritto: Cristo con gli alpini. Pagine memorabili dove affiorano della guerra pensieri di una profondità unica ed esemplare e di una efficacia tale da riempire di domande pregnanti anche la vita di ognuno di noi apparentemente abbandonato al quieto vivere quotidiano. Dunque una memoria di fatti storici dimenticati, che hanno accresciuto di valore la storia dell’Italia e degli italiani e che per questo vale la pena di rievocare oggi.
E una coscienza di vita che l’autore ha acquisito dentro circostanze tragiche capace di gettare luce nella nostra guerra di tutti i giorni.
In scena un attore che con le parole di Don Carlo e di altri testimoni racconta da narratore quello che le vicende hanno impresso nella memoria, come un resoconto, una resa dei conti. Un’esperienza così intensa da evocare sulla scena un soldato, l’altro attore, che rappresenta tutti i soldati che Don Gnocchi ha visto soffrire e morire davanti ai suoi occhi.
Ritorneranno
Via Leonardo Da Vinci, 23826 Mandello del Lario LCNel 1942 il tenente Carlo Gnocchi chiede ed ottiene di partire per la Campagna di Russia come cappellano militare della Divisione Alpina Tridentina. Dopo che l’anno precedente avevo seguito i ragazzi della Julia sui monti dell’Albania. La tragicità della guerra ed in particolare di quella guerra così evidentemente assurda e immotivata è raccontata nel mirabile scritto: Cristo con gli alpini. Pagine memorabili dove affiorano della guerra pensieri di una profondità unica ed esemplare e di una efficacia tale da riempire di domande pregnanti anche la vita di ognuno di noi apparentemente abbandonato al quieto vivere quotidiano. Dunque una memoria di fatti storici dimenticati, che hanno accresciuto di valore la storia dell’Italia e degli italiani e che per questo vale la pena di rievocare oggi.
E una coscienza di vita che l’autore ha acquisito dentro circostanze tragiche capace di gettare luce nella nostra guerra di tutti i giorni.
In scena un attore che con le parole di Don Carlo e di altri testimoni racconta da narratore quello che le vicende hanno impresso nella memoria, come un resoconto, una resa dei conti. Un’esperienza così intensa da evocare sulla scena un soldato, l’altro attore, che rappresenta tutti i soldati che Don Gnocchi ha visto soffrire e morire davanti ai suoi occhi.