AiRLOCK // Scontro di cervelli

L’espressione Airlock definisce una camera d’equilibrio tra due ambienti a diversa pressione. Per noi metaforicamente un luogo dove far sentire allo spettatore un istruttivo confronto tra l’intelligenza artificiale e quella reale, tra progressi straordinari e apocalittici orizzonti. Si susseguono gli spunti dei più importanti teorici e studiosi dell’A.I. Da Turing a Pelrose, da Kurzweil a Joy, da Casti e Sadin, si enumerano aneddoti, esempi di storie innovative e riflessioni che pongano al centro l’uomo. Perché tutto lo studio e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è un’occasione privilegiata per andare a fondo della specifica identità dell’essere umano.

Il confronto sarà anche visivo: tre personaggi, un unico attore, uno in carne ed ossa che fa da mediatore e due virtuali che impersonificano le due posizione estreme rispetto all’intelligenza artificiale: il catastrofista e il visionario. Entrambi hanno ragione, entrambi hanno torto.

Una performance di 30 minuti, breve ma intensa, che vuole suscitare domande senza la pretesa di risposte esaurienti, ma con l’intento di capire chi è veramente l’uomo e in che cosa si distingue, e si distinguerà sempre, da un robot.

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